Perché Mio Figlio Non Riesce a Concentrarsi? Scopri le Cause Nascoste delle Difficoltà Scolastiche

Spesso mi trovo davanti a genitori preoccupati che mi chiedono:

“Perché mio figlio non riesce a concentrarsi a scuola?”

Questa è una domanda molto comune, e la risposta non è mai semplice. Le difficoltà di concentrazione nei bambini possono avere molteplici cause, che spaziano da fattori ambientali a condizioni specifiche come i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) o l’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività). Come psicologo, psicoterapeuta e esperto nella valutazione dei DSA, posso dirti che ogni bambino è un mondo a sé, con esigenze e caratteristiche uniche. Tuttavia, ci sono alcune cause comuni che è importante esplorare per comprendere meglio ciò che sta accadendo. Una delle prime cose da considerare è l’ambiente in cui il bambino studia e svolge le sue attività quotidiane. L’ambiente scolastico, ad esempio, può essere molto stimolante e a volte persino travolgente per alcuni bambini. La presenza di rumori, luci intense, oppure l’eccessiva quantità di stimoli visivi e uditivi può facilmente distrarli, impedendo loro di concentrarsi adeguatamente. Anche a casa, se il luogo in cui il bambino svolge i compiti non è ben organizzato o è pieno di distrazioni come giocattoli o dispositivi elettronici, la concentrazione può essere significativamente compromessa.

Un altro aspetto fondamentale da esaminare riguarda lo stato emotivo del bambino. Le emozioni giocano un ruolo cruciale nella capacità di concentrazione. Ansia, stress, problemi familiari o sociali, come difficoltà nelle relazioni con i compagni di classe, possono influire negativamente sull’attenzione e sul rendimento scolastico. Spesso i bambini non sono in grado di esprimere verbalmente il loro disagio, e così questo si manifesta attraverso la disattenzione o la difficoltà a rimanere focalizzati sui compiti. È quindi essenziale non solo osservare il comportamento del bambino ma anche cercare di capire cosa possa esserci dietro a questa apparente disattenzione. Parlando di cause interne, dobbiamo prendere in considerazione anche eventuali difficoltà di apprendimento. I Disturbi Specifici dell’Apprendimento, come la dislessia, la discalculia e la disgrafia, possono rendere estremamente arduo il compito di mantenere la concentrazione. Se un bambino trova molto difficile leggere, scrivere o fare calcoli, è naturale che si distragga facilmente o perda interesse nelle attività scolastiche. In questi casi, la difficoltà di concentrazione non è un problema di motivazione o di impegno, ma piuttosto il sintomo di un problema più profondo che richiede un intervento specifico. Non possiamo dimenticare l’importanza del benessere fisico. L’alimentazione, il sonno e l’attività fisica sono fattori spesso sottovalutati ma cruciali per il corretto funzionamento del cervello e, di conseguenza, per la concentrazione. Un bambino che non dorme a sufficienza, che segue una dieta squilibrata o che non svolge sufficiente attività fisica avrà probabilmente difficoltà a mantenere l’attenzione. Il cervello, infatti, ha bisogno di essere nutrito e riposato per poter funzionare al meglio. Anche piccole modifiche nelle abitudini quotidiane, come ridurre il tempo trascorso davanti agli schermi o migliorare la qualità della dieta, possono avere un impatto significativo sulla capacità di concentrazione.

Quando mi trovo a valutare un bambino, un altro aspetto su cui mi concentro è la presenza di disturbi neurologici o psicologici. L’ADHD, ad esempio, è una condizione molto diffusa che si manifesta con difficoltà di attenzione, impulsività e iperattività. Non è raro che venga confuso con una semplice mancanza di disciplina o pigrizia, ma in realtà è un disturbo che richiede una diagnosi accurata e un intervento mirato. Per questo motivo, è fondamentale rivolgersi a un esperto che possa effettuare una valutazione completa e individuare le strategie più appropriate per aiutare il bambino. Vorrei soffermarmi su un altro fattore spesso trascurato: l’atteggiamento dei genitori e degli insegnanti. Le aspettative eccessive, la mancanza di comprensione o il confronto continuo con altri bambini possono generare un senso di inadeguatezza nel bambino, il quale potrebbe reagire con disinteresse o rifiuto verso lo studio. È importante creare un ambiente di supporto, in cui il bambino si senta accolto e compreso, piuttosto che giudicato. La collaborazione tra genitori, insegnanti e specialisti è fondamentale per costruire un percorso educativo che tenga conto delle esigenze individuali del bambino e che lo aiuti a superare le difficoltà.

Concludendo, se tuo figlio ha difficoltà a concentrarsi, è essenziale non sottovalutare il problema ma cercare di approfondirne le cause. Non si tratta solo di migliorare il rendimento scolastico, ma di garantire al bambino un benessere complessivo che gli permetta di sviluppare le sue potenzialità al massimo. Se senti il bisogno di un supporto professionale per comprendere meglio le difficoltà di tuo figlio e trovare le soluzioni più adatte, ti invito a contattarmi. Sono disponibile per una consulenza via WhatsApp o tramite email.

Ricorda, individuare precocemente le difficoltà e intervenire in modo adeguato può fare la differenza nel percorso di crescita e apprendimento di tuo figlio.


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