
Spesso i genitori mi raccontano di figli che sembrano odiare lo studio, bambini che si rifiutano di fare i compiti, che procrastinano, o che esplodono in scoppi di rabbia quando arriva il momento di sedersi a tavolino. Questa è una situazione comune, ma non per questo meno preoccupante. Comprendo quanto possa essere frustrante per un genitore vedere il proprio figlio lottare contro ogni richiesta scolastica, soprattutto quando queste difficoltà si trasformano in una battaglia quotidiana. Tuttavia, è importante capire che il rifiuto verso lo studio non è necessariamente una questione di pigrizia o disinteresse, ma spesso nasconde ostacoli emotivi e cognitivi che il bambino fatica a superare da solo. Come psicologo e psicoterapeuta esperto nella valutazione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e psicodiagnosta, voglio condividere alcune strategie per aiutarti a trasformare questa frustrazione in un percorso di successo scolastico.
Innanzitutto, è essenziale comprendere le radici del problema. Perché tuo figlio odia studiare? Dietro questo rifiuto possono nascondersi diverse motivazioni: difficoltà di comprensione, mancanza di autostima, ansia da prestazione, o semplicemente un metodo di studio inadeguato. È fondamentale osservare e ascoltare il bambino senza giudizio, cercando di capire quali emozioni e pensieri si celano dietro il suo atteggiamento. Spesso, i bambini che esprimono odio verso lo studio sono in realtà spaventati dal fallimento o dall’idea di non essere all’altezza delle aspettative. Questo può accadere, ad esempio, nei casi di dislessia, discalculia o altri disturbi specifici dell’apprendimento, dove il bambino, nonostante gli sforzi, fatica a ottenere risultati paragonabili a quelli dei suoi compagni. In queste situazioni, è importante evitare paragoni con altri e invece concentrarsi sui progressi individuali del bambino, per piccoli che possano sembrare.
Un altro passo cruciale è quello di creare un ambiente di studio positivo e privo di pressioni. La frustrazione verso lo studio può aumentare se il bambino percepisce un clima di aspettative irrealistiche o un approccio punitivo nei suoi confronti. Invece, prova a rendere il momento dello studio un’opportunità di collaborazione e supporto. Sedetevi insieme, pianificate il lavoro in piccoli passi e celebrate i successi, anche quelli più piccoli. Questo non solo aiuta a costruire un’abitudine positiva, ma rinforza anche l’autostima e la motivazione del bambino. Spesso consiglio ai genitori di creare una routine con orari fissi e pause regolari, in modo che lo studio non sembri un compito insormontabile ma una parte normale della giornata, scandita da momenti di riposo e divertimento.
Quando si tratta di strategie specifiche, l’adozione di metodi di studio personalizzati è fondamentale. Ogni bambino ha uno stile di apprendimento diverso: c’è chi apprende meglio attraverso le immagini, chi attraverso l’ascolto, chi ha bisogno di movimento per memorizzare le informazioni. Scoprire il metodo più efficace per tuo figlio può fare una grande differenza. Per i bambini con DSA, ad esempio, l’uso di strumenti compensativi come le mappe concettuali, gli schemi, o i software di lettura vocale può rendere lo studio meno faticoso e più accessibile. L’importante è sperimentare e trovare insieme il metodo che rende il processo di apprendimento il più piacevole e meno stressante possibile.
La gestione delle emozioni gioca un ruolo chiave nel superare l’odio verso lo studio. Spesso i bambini vivono emozioni intense che non sanno come esprimere o gestire, e questo può influire negativamente sulla loro motivazione e sul loro impegno scolastico. Tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o il mindfullness, possono essere strumenti utili per ridurre l’ansia da prestazione e migliorare la concentrazione. Inoltre, parlare apertamente delle emozioni, senza sminuirle, aiuta il bambino a sentirsi compreso e supportato, invece che giudicato. È importante validare i suoi sentimenti e riconoscere che, sebbene possa non piacergli studiare, ci sono modi per affrontare e superare queste sensazioni negative.
Non dimenticare l’importanza del coinvolgimento attivo. I bambini apprendono meglio quando sono coinvolti e interessati. Cerca di legare le attività di studio agli interessi del tuo bambino: se ama i dinosauri, utilizza libri o esercizi che includano riferimenti a questi animali. Se è appassionato di tecnologia, esplorate insieme applicazioni educative che possano rendere lo studio più interattivo e coinvolgente. Trasformare lo studio in un gioco o in un’attività stimolante aiuta il bambino a sviluppare una relazione più positiva con l’apprendimento. Ricorda che è perfettamente normale cercare aiuto. Le difficoltà scolastiche non sono una colpa né tua né di tuo figlio, ma affrontarle insieme a un professionista può fare la differenza. Una valutazione psicodiagnostica può aiutare a individuare le specifiche aree di difficoltà e a delineare un piano di intervento personalizzato che risponda alle esigenze uniche del tuo bambino. Come psicologo esperto, posso offrirti un supporto concreto, aiutando te e tuo figlio a navigare questo percorso con serenità e competenza.
Se senti che tuo figlio sta lottando con lo studio e non sai come aiutarlo, non esitare a contattarmi. Sono disponibile per consulenze tramite WhatsApp o email, dove potremo esplorare insieme le difficoltà e individuare le soluzioni più adatte per trasformare la frustrazione in successo scolastico. Con il giusto supporto, tuo figlio può imparare a superare le sue difficoltà e a sviluppare una relazione più serena e positiva con lo studio. Non è mai troppo tardi per fare la differenza nella sua vita scolastica e personale, e io sono qui per accompagnarti in questo percorso.

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