Concentrarsi Oggi È una Sfida: Ecco Come Aiutare Tuo Figlio (o Te Stesso) a Vincerla

In un mondo costantemente stimolante, dove tutto corre più veloce dei nostri stessi pensieri, la concentrazione è diventata una risorsa rara e preziosa. Non è un’esagerazione dire che oggi, per molti bambini, adolescenti e persino adulti, mantenere l’attenzione su un compito per più di qualche minuto sembra un’impresa titanica. Eppure, in molti casi, questo non è indice di disinteresse o svogliatezza, ma di una reale fatica cognitiva che merita di essere riconosciuta e compresa. Chi lavora ogni giorno con la mente umana, come me, lo sa bene: non si tratta semplicemente di “distrazione”, ma di un’interferenza silenziosa che si insinua nella quotidianità, logorando l’autostima e la motivazione.

Tuo figlio fatica a stare attento durante i compiti? Oppure ti accorgi che in classe guarda fuori dalla finestra più che la lavagna?

Forse anche tu, genitore o giovane adulto, ti ritrovi spesso a passare da un’attività all’altra senza mai portarne a termine davvero una. La verità è che oggi, per concentrarsi, bisogna quasi allenarsi, come si allena un muscolo. Il cervello moderno, bombardato da notifiche, interruzioni e richieste multitasking, ha bisogno di ritrovare il ritmo naturale della concentrazione, e questo vale per tutte le età. Capire che il problema non è morale ma neuropsicologico è il primo passo per intervenire in modo efficace. Molti ragazzi che seguo in studio sono etichettati frettolosamente come “pigri”, “distratti” o “in difficoltà scolastica”, quando in realtà stanno semplicemente cercando, con le risorse che hanno, di adattarsi a un ambiente che li sovraccarica. La loro mente corre veloce, esplora continuamente alternative, ma fatica a rimanere ancorata al presente. Non hanno bisogno di punizioni o di giudizi, ma di strumenti. E quegli strumenti esistono. Interventi mirati di potenziamento cognitivo possono fare la differenza. Lavorare sull’attenzione sostenuta, sulla memoria di lavoro e sull’organizzazione mentale permette al bambino o all’adolescente di riappropriarsi di una competenza fondamentale per affrontare la scuola e la vita. Ma anche i genitori, spesso, necessitano di un supporto. Imparare a osservare senza giudicare, a sostenere senza sostituirsi, a motivare senza pressare: queste sono le chiavi per creare un ambiente favorevole allo sviluppo dell’autoregolazione.

Quando un ragazzo o un adulto migliora la propria capacità di concentrazione, ciò che cambia non è solo il rendimento scolastico o lavorativo, ma la percezione di sé. Si passa dal sentirsi “sbagliati” al percepirsi capaci. Si rompe il circolo vizioso dell’insuccesso e si attiva quello virtuoso dell’autoefficacia. La mente si rilassa, perché non deve più lottare continuamente contro la frustrazione del fallimento. È un cambiamento profondo, e spesso commovente da osservare. Ciò che mi preme sottolineare è che non è mai troppo tardi per migliorare. Che tu sia un genitore preoccupato, un insegnante disorientato o un giovane adulto alle prese con un mondo che richiede sempre più velocità e precisione, sappi che c’è una via d’uscita. Serve consapevolezza, serve metodo, e serve il coraggio di chiedere aiuto. Perché chiedere aiuto non è mai un segno di debolezza, ma l’inizio di una nuova possibilità.

Se ti riconosci in queste parole, o se pensi che possano riguardare qualcuno a te vicino, sappi che esistono percorsi pensati per accompagnarti, passo dopo passo, nella riscoperta delle tue risorse cognitive.

Per informazioni, valutazioni psicodiagnostiche o programmi di potenziamento individualizzati, puoi contattarmi. Sarò felice di ascoltarti e proporti un intervento calibrato sulle reali necessità tue o di tuo figlio.


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