
Ti sei mai sentito in colpa per non aver fatto subito qualcosa che “dovevi” fare. Hai mai vissuto quel senso di ansia che sale mentre scorri lo schermo del telefono invece di affrontare quel compito. Ti hanno mai detto che rimandare è sbagliato che è da pigri che chi procrastina non ha disciplina né carattere.. E se ti dicessi che invece rimandare può essere un atto di profonda consapevolezza una forma di ascolto di sé una strategia psicologica per vivere meglio e in sintonia con i propri bisogni reali. Viviamo in un mondo in cui la produttività è la nuova religione essere sempre occupati è un vanto fare di più in meno tempo è diventato il mantra delle nostre giornate ma a che prezzo. Ogni volta che procrastiniamo non stiamo solo evitando qualcosa stiamo lanciando un messaggio a noi stessi un messaggio che spesso viene ignorato o frainteso.
La procrastinazione non è sempre un errore non è sempre sintomo di pigrizia o disorganizzazione spesso è la spia luminosa di un disagio interno
una forma di protezione da un sovraccarico emotivo un bisogno nascosto di rallentare di ascoltare di ritrovare il senso di ciò che stiamo facendo.
Quante volte ti sei imposto di portare a termine qualcosa
magari per obbligo sociale per paura del giudizio per non deludere le aspettative eppure ogni fibra del tuo corpo ti diceva di fermarti
di prendere fiato di non farlo .. Ma tu hai tirato dritto ignorando quel segnale interiore confondendo la resistenza con l’incapacità. Eppure la procrastinazione quando compresa e vissuta in modo consapevole
può diventare uno strumento di libertà psicologica . Può aiutarti a riconoscere le priorità reali può portarti a chiederti se ciò che stai facendo ha davvero senso se ti rappresenta se ti nutre interiormente o ti svuota lentamente. Rimandare può essere il primo passo per uscire dalla trappola della performance continua per dire basta al pilota automatico per riconnetterti con ciò che sei con ciò che senti con ciò che vuoi davvero.
Ma attenzione non sto parlando della procrastinazione cronica
quella che paralizza che blocca ogni iniziativa quella figlia dell’ansia patologica o della depressione strisciante . Quella è un’altra storia
quella merita ascolto terapeutico intervento clinico e accompagnamento psicologico professionale .Qui parliamo di un altro tipo di procrastinazione
quella che nasce dal bisogno di rallentare di respirare di vivere il momento presente senza doverlo riempire a tutti i costi quella che ti invita a riflettere prima di agire a sentire prima di decidere a essere prima di fare.
E allora anziché combatterla inizia a osservarla chiediti perché stai rimandando che cosa ti sta dicendo questa pausa apparente che bisogno stai cercando di soddisfare . Forse hai bisogno di dormire forse di camminare
forse di ridere forse di stare con te stesso senza pressioni. La società ti insegna che ogni secondo va ottimizzato che il tempo è denaro ma il tempo in realtà
è vita e la vita non è una lista di cose da fare è uno spazio da sentire da vivere
da scegliere.
Procrastinare con gusto significa scegliere consapevolmente di rimandare ciò che non ti nutre non per fuggire ma per prenderti cura di te significa concederti il diritto di non essere perfetto di non dover dimostrare nulla a nessuno significa ritrovare il piacere di esistere al di là della prestazione . Ogni volta che decidi di non fare subito qualcosa puoi trasformare quel gesto in un atto rivoluzionario puoi scegliere di prenderti un caffè senza fretta di scrivere un messaggio con attenzione di osservare il cielo senza pensare a cosa devi fare dopo puoi riscoprire il presente come un tempo abitabile non come un corridoio verso un futuro che ti sfugge continuamente.
La psicologia ci insegna che il benessere mentale passa anche da questi piccoli gesti da queste scelte che sembrano insignificanti ma che parlano di autenticità di equilibrio di rispetto per i propri ritmi naturali. Procrastinare può essere una forma di mindfulness non dichiarata un modo per tornare a sé per interrompere il loop della produttività forzata e tossica. In questo spazio di non-fare può nascere qualcosa di sorprendente può emergere la creatività può riaffiorare un desiderio autentico può rinascere la motivazione vera quella che non nasce dall’obbligo ma dal piacere di fare qualcosa che senti tuo. E allora la prossima volta che ti accorgi di procrastinare non condannarti non giudicarti fermati un attimo ascoltati domandati che cosa stai evitando e perché trasforma quel momento in un’occasione di consapevolezza. In un mondo che corre scegliere di rallentare è un atto coraggioso in un mondo che ti vuole sempre efficiente scegliere di ascoltarsi è un gesto rivoluzionario in un mondo che misura tutto in risultati scegliere il presente è la forma più alta di libertà. Se questo articolo ti ha fatto riflettere
se ti sei riconosciuto in queste parole sappi che non sei solo ci sono tante persone che stanno imparando a vivere meglio non facendo di più ma sentendo di più. E se senti di aver bisogno di un confronto di una guida
di un ascolto professionale puoi contattarmi direttamente la tua salute psicologica merita attenzione.
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Procrastinare non è sempre un errore può essere un nuovo inizio una riscoperta una forma di amore verso se stessi ..E forse proprio oggi
rallentare è il primo passo per ricominciare a vivere davvero.

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