Perché Ti Infastidisce Chi Mastica Forte? Forse Non È il Rumore, Ma il Controllo

Hai mai sentito un rumore così apparentemente banale, come quello di qualcuno che mastica una mela, eppure dentro di te qualcosa si contrae, scatta un fastidio viscerale, un’irritazione sproporzionata che fatichi a spiegarti? Non sei solo. Il fastidio per i suoni legati all’alimentazione ha un nome, misofonia, ma spesso non si tratta solo di un disturbo uditivo: dietro quel rifiuto si nasconde qualcosa di più profondo, che parla di emozioni, di relazioni, e soprattutto, di controllo. Quando ti scopri infastidito da qualcuno che mastica, deglutisce o fa rumori mentre mangia, il tuo disagio non è generato solo dal suono in sé, ma da ciò che quel suono smuove dentro di te. È come se una parte inconscia si sentisse invasa, disturbata, fuori controllo. E in un mondo dove sentiamo di dover gestire ogni cosa — lavoro, relazioni, aspettative, perfino emozioni — la masticazione altrui diventa un rumore di fondo che ci ricorda che non tutto è controllabile, e questo può farci sentire impotenti. La verità è che spesso il rumore ci disturba perché ci parla. Non con parole, ma con vibrazioni interiori. Quel suono ti toglie la possibilità di ignorare ciò che stai cercando di silenziare dentro: rabbia repressa, ansia, frustrazione, desiderio di quiete, bisogno di spazio. Il cervello, in automatico, proietta quel disagio su qualcosa di tangibile, come un suono, ma raramente è davvero quello il nemico. La mente cerca un colpevole esterno, perché affrontare il caos interno fa più paura. Se senti crescere l’ira per ogni morso altrui, forse è il tuo bisogno di ordine e controllo che sta parlando. Forse è la tua mente che non tollera l’imprevisto, il fuori programma, il non deciso da te. È il desiderio — o la necessità — di tenere tutto sotto una lente, di anticipare, prevenire, pianificare. Ma i suoni del mondo, come le emozioni degli altri, non si possono mettere in pausa. Molte persone che si definiscono ipersensibili ai rumori sono anche persone che fanno fatica a gestire il caos emotivo. A volte si tratta di individui cresciuti in ambienti dove il controllo era una forma di sopravvivenza, dove non potevi permetterti di lasciarti andare, dove ogni rumore fuori posto poteva essere una minaccia. Altre volte, invece, il fastidio nasce da un conflitto più recente: relazioni tese, ambienti di lavoro tossici, stanchezza cronica, o semplicemente il bisogno di sentirsi rispettati nello spazio personale. Il punto centrale è che il fastidio non va giudicato, ma compreso. Invece di chiederti “Perché masticano così forte?”, prova a domandarti “Cosa sta succedendo dentro di me mentre li ascolto?”. Quella domanda, che sembra semplice, potrebbe aprire uno spiraglio verso una consapevolezza nuova, più profonda e liberante.

Il fastidio diventa il linguaggio segreto del tuo inconscio, un segnale che qualcosa va ascoltato e accolto, non represso. È il tuo corpo che ti parla, il tuo cervello che tenta di proteggerti, anche se a modo suo. E allora sì, puoi mettere le cuffie, cambiare stanza, o fare un respiro profondo, ma puoi anche cogliere l’occasione per voltarti verso te stesso con più gentilezza. Cosa ti manca in quel momento? Silenzio? Spazio? Un confine non rispettato? Un bisogno non espresso? La psicologia ci insegna che ogni reazione è una strada per conoscerci meglio. E il fastidio non è debolezza, ma una finestra aperta su qualcosa di autentico. In un mondo dove tutti parlano, ma pochi ascoltano davvero, iniziare ad ascoltare i nostri fastidi può diventare un atto rivoluzionario. Può aiutarci a capire cosa vogliamo, cosa non tolleriamo più, cosa ci serve per stare bene. E magari, con il tempo, possiamo scoprire che il rumore che ci disturbava non era altro che un riflesso del rumore che portavamo dentro, e che ora sappiamo finalmente accogliere. Se ti riconosci in queste parole, sappi che non sei strano, né esagerato. Sei umano. E ogni disagio ha un messaggio. Il mio invito è quello di non soffocarlo, ma di accoglierlo, esplorarlo e, se necessario, affrontarlo insieme a un professionista.

Io sono il Dott. Simone Borreca, psicologo e psicoterapeuta, e se senti che questo articolo ha toccato corde delicate dentro di te, sappi che puoi contattarmi. Il mio lavoro è proprio aiutare le persone a fare ordine dentro, là dove i suoni della vita fanno più rumore. E se vuoi continuare a leggere articoli come questo, a riflettere su te stesso e a scoprire nuove chiavi di lettura sulla tua interiorità, abbonati al sito. È gratuito, ma il valore che può offrirti è reale. Perché a volte, basta un piccolo clic per iniziare un grande cambiamento.


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