Hai Paura del Silenzio? Forse È il Rumore Dentro a Spaventarti

Ci sono momenti in cui il silenzio ci assale con una forza che non riusciamo a spiegare, lo percepiamo come qualcosa di minaccioso, come se nel vuoto dell’assenza di suono si nascondesse una verità che non vogliamo ascoltare, eppure, in realtà, ciò che ci spaventa non è mai il silenzio esterno, ma il rumore interno, quello dei pensieri che sfuggono al controllo, delle emozioni che si affacciano senza essere invitate, delle domande che da troppo tempo ignoriamo, ed è proprio lì, in quel momento di quiete apparente, che la nostra psiche ci presenta il conto. Viviamo in un’epoca che ha paura del silenzio, lo copriamo con musica di sottofondo, podcast, notifiche, scroll compulsivi, ci alziamo la mattina e già la mente è affollata, come se non potessimo permettere che resti un solo secondo di vuoto, ma ti sei mai chiesto perché? Perché il silenzio ci destabilizza così tanto? Perché, quando cala la notte e il mondo si placa, sentiamo quel senso di inquietudine che ci porta a prendere in mano il telefono, accendere la TV o cercare una voce che ci distragga? La risposta è più semplice e più complessa di quanto sembri: non vogliamo ascoltarci, non vogliamo sentire chi siamo veramente, perché nel rumore interno spesso si nasconde la parte più scomoda di noi. Il nostro cervello è una macchina affamata di stimoli, ma non tutti gli stimoli ci fanno bene, anzi, molti sono solo anestetici per tenerci lontani dal contatto con noi stessi, e il silenzio, quello vero, quello profondo, è l’unica condizione che può riportarci lì, dentro, dove abitano le paure che cerchiamo di non vedere, le insicurezze che abbiamo imparato a coprire con l’efficienza e la produttività, i traumi che abbiamo sotterrato sotto strati di doveri e di ruoli, eppure, solo lì possiamo guarire.

Da psicologo vedo ogni giorno persone che temono di fermarsi, che hanno bisogno costante di fare, essere, apparire, temendo che, una volta che tutto si ferma, il silenzio le travolga con la sua verità, ma ciò che ignorano è che proprio in quel silenzio c’è la chiave per ritrovarsi, per riconnettersi, per riappropriarsi di una vita che, troppo spesso, viene vissuta in automatico, seguendo ritmi e direzioni che non sono nemmeno scelti consapevolmente. Il silenzio è uno specchio, e come ogni specchio riflette ciò che siamo, non ciò che mostriamo, ecco perché fa paura, perché toglie le maschere, smaschera l’ansia, mette a nudo la tristezza, evidenzia la solitudine, ma questo non è un male, al contrario, è il primo passo per prendersi cura di sé in modo autentico, non bastano le strategie, le tecniche, i protocolli, serve il coraggio di stare in ascolto, e per farlo bisogna disattivare il rumore, interno ed esterno. Il silenzio non è assenza, è presenza, è uno spazio che può diventare sacro se impariamo a viverlo non come una minaccia ma come un’opportunità, un’opportunità per riconnetterci con le nostre emozioni, per dare voce ai pensieri che ci attraversano, per distinguere ciò che conta da ciò che ci distrae, eppure, per molti, questo resta un territorio inesplorato, perché troppo abituati a vivere all’esterno di sé.

Se ti riconosci in questa paura, se anche tu provi disagio nei momenti di silenzio, sappi che non sei solo, è una reazione comune, umana, ma non definitiva, puoi imparare ad abitare quei momenti, ad accogliere il silenzio come un alleato, a trasformarlo in uno spazio di rigenerazione, non è facile, richiede tempo, costanza, ma soprattutto intenzione, e in questo percorso la psicologia può essere una bussola preziosa. Imparare a restare in silenzio non significa sopprimere ciò che fa rumore, ma imparare ad ascoltarlo con compassione, senza giudizio, e poco alla volta ciò che ti spaventava diventa meno minaccioso, perché prende forma, perché viene riconosciuto, perché non ha più bisogno di urlare per essere notato, il rumore interno diventa voce, la voce diventa dialogo, e il dialogo diventa consapevolezza.

In una società che ci insegna a parlare tanto, spesso troppo, fermarsi ad ascoltare diventa un atto rivoluzionario, ascoltare davvero, senza distrazioni, senza risposte pronte, senza la paura di ciò che potremmo scoprire, è lì che si gioca la vera trasformazione psicologica, è lì che nasce il benessere, non come assenza di problemi, ma come capacità di attraversarli senza esserne distrutti.

Se stai leggendo queste righe è perché qualcosa dentro di te risuona, forse una parte desidera smettere di fuggire, forse sei pronto ad accogliere il silenzio e ciò che porta con sé, e se senti il bisogno di essere accompagnato in questo viaggio interiore, sappi che non devi farlo da solo, puoi contattarmi, possiamo parlarne, esplorare insieme ciò che ti muove, ciò che ti frena, ciò che vuoi davvero, senza forzature, con rispetto e umanità.

Questo sito esiste per questo, per offrire uno spazio di riflessione, di crescita, di incontro, ed è gratuito, puoi iscriverti e ricevere contenuti pensati proprio per chi, come te, desidera migliorare la propria vita partendo dalla consapevolezza, non è marketing, è psicologia vera, quella che non fa rumore ma cambia dentro, quella che non urla ma lascia il segno.

Hai paura del silenzio? Inizia a domandarti da dove viene davvero quella paura, inizia ad ascoltare, anche se fa male, perché ogni ascolto autentico è un atto di coraggio, e ogni atto di coraggio è un passo verso la libertà, una libertà che non dipende dagli altri, ma da quanto sei disposto ad essere vero, anche quando fa rumore.


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